Il feedback
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Che cos'è
Il feedback è l’espressione di un punto di vista personale in merito a un comportamento, atteggiamento o azione. Non è mai un giudizio della persona che lo riceve, bensì è relativo ad un determinato comportamento che quella stessa persona ha manifestato o messo in atto: un task, un incontro con un cliente, la gestione di un team...
Il feedback è sempre positivo perché è un’azione che ha l’obiettivo di generare una crescita, un miglioramento nell’altro.
Il contenuto del feedback, invece, può far riferimento a qualcosa che è stato apprezzato o che può essere migliorato.
A cosa serve
Il feedback serve a:
- Esprimere in modo trasparente il proprio punto di vista e permettere all’altra persona di ricevere un parere sincero che possa aiutarla a migliorare;
- Far emergere informazioni “non chiare” che possono portare a conoscere meglio il proprio team e farne parte in modo sempre più trasparente;
- Evitare di cadere nel pettegolezzo, che può rovinare il rapporto con gli altri.
Il feedback è quindi uno strumento fondamentale per migliorare la relazione con gli altri e ampliare la zona aperta (vedi Matrice di Johari).
Quando usarlo
Il feedback è utile per esprimere la propria opinione in merito al comportamento o all’azione di qualcuno, ed è ottimo anche per fare un’autovalutazione.
Oltre a esprimerlo verso gli altri, infatti, è fondamentale richiedere un feedback in merito a un proprio comportamento, compito o progetto, sempre con l’obiettivo di generare crescita e miglioramento, non solo basandosi su cosa si è fatto bene ma anche e soprattutto su cosa può essere migliorato.
A cosa bisogna fare attenzione
Nonostante si tratti di uno strumento fondamentale per migliorare la relazione con gli altri, il feedback può far nascere alcuni pericoli, se mal interpretato o mal strutturato.
Questi rischi possono sorgere da entrambe le parti, sia chi lo dà, sia chi lo riceve.
In particolare, chi dà un feedback deve stare attento a:
- Non giudicare mai la persona che lo riceve, ma semplicemente esprimere una considerazione su uno specifico comportamento;
- Sentirsi libero di esprimere quello che pensa senza la paura di ferire l’altro, ovviamente utilizzando le parole e i modi adatti.
Chi lo riceve, invece, dovrebbe evitare di:
- Giustificarsi e creare un muro davanti all’altra persona perché infastidito dal feedback ricevuto;
- Prendere il feedback come un attacco personale.
Il feedback viene sempre dato in buona fede e non ha mai l’obiettivo di ferire l’altro, ma al contrario è un gesto che deve essere accolto e apprezzato proprio perché è fonte di miglioramento continuo.
Come dare un feedback efficace
Esistono 2 modi per dare un feedback in modo corretto:
- Feedback strutturato
- Feedback "a panino"
Feedback strutturato
Deve essere gestito da entrambe le parti seguendo un modello ben definito.
Chi dà il feedback deve:
Descrivere la situazione
quindi contestualizzare il feedback
Descrivere il comportamento
elaborare a cosa ci si sta riferendo.
Esprimere le proprie sensazioni
del comportamento appena descritto e le relative conseguenze
Suggerire alternative
appropriate per aiutare la persona a generare un miglioramento
Un esempio di feedback strutturato:
“Questa mattina volevo finire quel lavoro che abbiamo iniziato ieri insieme ma non ho trovato il file che avresti dovuto completare tu.
Mi sono sentita un po’ spiazzata perché non sono riuscita a portare a termine il lavoro nonostante mi avessi detto che mi avresti consegnato tutto per tempo.
Per favore, se hai difficoltà a concludere la tua parte o non hai abbastanza tempo da dedicarci, avvisami per tempo. In questo modo possiamo riorganizzare le attività senza problemi!”
Il ricevente del feedback, dopo aver ascoltato, può rispondere:
- Grazie! - Serve a far capire che il feedback è stato accolto, ascoltato e compreso.
- Dimmi di più, spiegami… - Permette di approfondire la questione e chiedere maggiori informazioni sul comportamento.
- Basta così, è sufficiente - Risposta utile se si ha ricevuto lo stesso feedback da più persone e si ha bisogno di sbollire e riflettere sul feedback.
- Me lo puoi dire se succede di nuovo? - Questa risposta trasmette la volontà di impegnarsi a correggere quel comportamento ed evitare di ripetere lo stesso errore in futuro.
Feedback a panino
Questa tipologia di feedback si compone di tre parti (o strati, come un panino).
L'ordine è fondamentale e non deve essere scombinato:
Cosa è andato bene
Inizia contestualizzando la situazione e sottolinea un aspetto positivo da comunicare al tuo interlocutore. Ad esempio: "Ho notato che ci hai messo il massimo dell'impegno. Ottimo lavoro!"
Cosa può essere migliorato
Ora è il momento della "carne", del contenuto del panino: ci stiamo riferendo a cosa è andato storto, all'osservazione che vogliamo fare al nostro collega.
Come si può migliorare
Fondamentale è chiudere il feedback con un suggerimento pratico, anche se il compito di trovare la soluzione da applicare deve essere trovata da chi riceve il feedback.
Perchè "a panino"?
Strato superiore di pane = cosa è andato bene
Carne o farcitura = cosa può essere migliorato
Strato inferiore di pane = come si può migliorare
Un esempio di feedback "a panino":
“Ho appena finito di leggere la tua presentazione. Bravo, è scritta davvero molto bene!
Attento ad una cosa… la prossima volta sii più puntuale. La scadenza era ieri pomeriggio e me l’hai consegnata solo questa mattina.
Magari per la prossima volta puoi chiedere più tempo se pensi di averne bisogno. Che ne dici?”
Sapere dare e ricevere feedback in modo sano è fondamentale per creare un ambiente lavorativo trasparente, sereno, stimolante ed efficace, con l’obiettivo di generare miglioramento e crescita continua per ogni singolo membro del Team.
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