La linguistica
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Ci siamo passati tutti. Durante una riunione qualcuno dice qualcosa che, non si sa bene perché, suona meglio nella sua testa, rispetto che nella mente di chi ascolta.
Sul lavoro e nella vita quotidiana è importante essere consapevoli dell’effetto delle parole che utilizziamo, specialmente quando diamo dei feedback a qualcuno. Bisogna scegliere le parole in funzione dell’obiettivo che vogliamo conseguire, aumentando l’efficacia della nostra comunicazione.
Ecco una breve panoramica delle parole che hanno più influenza sulla nostra mente.
Parole da utilizzare con consapevolezza
MA / PERO'
Queste due parole fanno sì che la parte di frase che le segue abbia una rilevanza nettamente superiore rispetto alla parte di frase che le precede.
Operano una sorta di “cancellazione” di tutto ciò che viene prima.
Molto meglio utilizzare la congiunzione “e” al loro posto, o addirittura non mettere nulla, a meno che non vogliamo deliberatamente attenuare ciò che abbiamo appena detto.
❌ Hai fatto un buon lavoro, MA serve una nuova modifica.
In questo modo comunichi che il lavoro non è fatto bene, visto che stai richiedendo una modifica.
✔️ Hai fatto un buon lavoro, serve solo un’ultima modifica.
Cosa comunichi: la modifica richiesta non implica il fatto di non aver eseguito un buon lavoro.
NO
Come anche “ma” e “però”, questa parola contribuisce a rompere il rapporto di fiducia, cancellando ciò che il tuo interlocutore ti ha appena detto.
In alternativa, meglio utilizzare “sì”, ”ok”, ”capisco”.
❌ No, non sono d'accordo con quello che hai detto!
Comunichi che il pensiero di chi ha parlato è completamente sbagliato e che la persona che lo ha pronunciato forse non è degna della tua attenzione e della tua fiducia.
✔️ Capisco il tuo punto di vista, tieni conto che...
In questo modo non sminuisci il pensiero di chi si confronta con te, allo stesso tempo offri un nuovo punto di vista che magari il tuo interlocutore non aveva considerato.
NON
La nostra mente “non processa la negazione”, cioè per poterla comprendere ha bisogno di rappresentarsi esattamente ciò che vogliamo negare.
Il nostro cervello interpreta i messaggi in negativo troncando la negazione e focalizzandosi esclusivamente sul messaggio che segue.
Ecco la prova: Non pensare a una 500 bianca! Bene, ora a cosa stai pensando?
A questa regola esiste tuttavia un’eccezione: in frasi come “non ti chiedo di vincere, ti chiedo di impegnarti”, la connotazione è più positiva e permette di trasmettere un messaggio efficacemente.
In linea generale, però, è sempre bene fare attenzione all'uso del non e cercare di evitarlo, in particolare se stiamo cercando di persuadere.
❌ Non agitarti per l'appuntamento di domani, non c'è da preoccuparsi.
Cosa comunichi? L'esatto opposto. Se prima il nostro interlocutore non era agitato, ora lo sarà ancora di più!
✔️ Hai tutto sotto controllo, vedrai che il cliente apprezzerà il tuo lavoro
In questo modo, riponi fiducia nel collega e chi ti ascolta affronterà l'incontro con una spinta in più.
PROVARE
Non si può “provare a fare” qualcosa, o si fa o non si fa.
Perfino Yoda diceva al suo giovane Padawan Luke Skywalker “Fare o non fare, non esiste provare”.
Ogni volta che alla nostra testa diciamo “provare a fare”, apriamo una possibilità alla non riuscita, all’errore: è come se riducessimo le probabilità di successo.
Dandoci, invece, delle certezze il cervello si attiva per portarle a termine (“sarà fatto” / “mi impegnerò al massimo per…”).
❌ Provo a concludere il lavoro entro sera.
Il messaggio che passa è che ti sforzerai solo quel tanto che basta per fare un tentativo e molto probabilmente ti ritroverai a finire il task l'indomani.
✔️ Farò di tutto per consegnarti il lavoro entro sera!
Cosa comunichi: hai preso l'impegno seriamente e hai promesso che porterai a termine il task nei tempi stabiliti. In questo modo, ti sei auto-indotto determinazione e maggiore probabilità di riuscita.
SPERARE
La definizione di questa parola è “Attendere con animo fiducioso il realizzarsi di qualcosa”.
Analogamente alla parola “provare”, usare la parola “sperare” per qualcosa su cui abbiamo un’influenza diretta ci toglie potere, ci rende passivi, spettatori di qualcosa di cui dovremmo essere attori protagonisti.
❌ Spero che il progetto si chiuda nei tempi stabiliti
Non voglio prendermi nessuna responsabilità, se le cose dovessero andare storte certamente la colpa non è mia. Lascio l'onere del risultato solo ai colleghi ai quali il progetto è in carico.
✔️ Farò in modo che il progetto venga concluso da tutti nei tempi stabiliti!
Sei parte integrande del progetti, generi valore, aumentando così le probabilità di successo.
ANCORA
“Non so fare una cosa” è un fatto, “non so ancora fare una cosa” è un processo, in questa piccola sfumatura sta un’enorme differenza!
Aggiungendo parole apparentemente semplici come “Ancora”, “Per ora”, “Fino ad ora” è come se creassimo un ponte con il futuro, attivandoci mentalmente per raggiungerlo.
❌ Non siamo in grado di fornire questo servizio
Cosa comunichi? Visto che non hai mai fornito un determinato servizio, preferisci rimanere nella tua zona di comfort piuttosto che ampliare gli orizzonti e aiutare il cliente.
✔️ Non siamo ANCORA in grado di fornire questo servizio
Per ora il cliente deve attendere, ma tu stai già lavorando per poterlo aiutare al più presto (ricorda che la proattività viene sempre apprezzata).
Come vedi sono tutti piccoli accorgimenti, ma credimi, fanno davvero la differenza nella mente di chi ti ascolta.
Ora che hai capito la forza delle parole, usale con più consapevolezza in ogni contesto lavorativo e sociale: migliorerai la tua comunicazione e il rapporto con colleghi, clienti e collaboratori.
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